Manaus: Istituto Smaldone a 35 anni di vita

14 febbraio 2020

Presentazione del libro della prof.ssa Maris Stella Alencar
La nascita dell’Istituto “Filippo Smaldone” di Manaus s’inserisce nel periodo di governo di Madre Angela Casciaro, Superiora Generale della Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori dal 5 gennaio 1979 fino a luglio 1991.
Sono gli anni in cui la Congregazione vive l’ansia missionaria, manifesta energie nuove, viene trasportata dal soffio dello spirito che la spinge verso nuove frontiere, si mette in ascolto dei bisogni dei genitori che vivono il problema di un figlio sordo. Tutto può aver agito sul Consiglio del tempo, di cui io facevo parte, per giungere alla decisione, maturare convinzioni, deliberare la costruzione dell’Istituto Filippo Smaldone in Manaus.
In Brasile si ampliano i confini della presenza delle Salesiane dei Sacri Cuori: dall’Istituto di Belém (Parà), inaugurato il 25 marzo 1972, a Brasilia (DF) con la casa di formazione per le giovani aspiranti alla vita religiosa il 18 gennaio 1981, a Manaus (Amazzonia) con l’Istituto per sordi, inaugurato il 15 febbraio 1984 , a Fortaleza (Cearà) il 25 gennaio 1988 e ultimo la costruzione dell’Istituto di Pouso Alegre (Minas Gerais) inaugurato il 25 marzo 1988. In Italia la Congregazione, nell’anno 1985, centenario di fondazione della Congregazione, fa funzionare in Barletta la prima scuola secondaria di 2 grado, l’Istituto tecnico indirizzo programmatore informatico per i sordi e per gli udenti.
Madre Angela, in quegli anni, così scrive: “Le reali esigenze della nostra missione sono molte e costatando il poco che dall’Italia possiamo offrire all’America Latina e all’incipiente missione in Africa, faccio un appello alle più generose, perché spontaneamente chiedano di andare a dare una mano per alleviare le sofferenze e rispondere “Si” all’invocazione dei sordi “ .
Persone, eventi, situazioni, occasioni possono influire nelle scelte dei campi missionari, ma al di sopra di tutto Dio cammina con gli uomini e guida il cammino dell’Istituto religioso ed in tal modo si realizza Il progetto di Dio che è percorso di salvezza.
Così leggo la nascita e lo sviluppo dell’Istituto di Manaus e rendo gloria e lode al Signore che, attraverso le Sorelle italiane all’inizio, oggi le sorelle del posto, va operando risultati impensabili, frutto di una fede ardente, di una speranza invincibile, di una carità operosa.
Grazie a quante Sorelle hanno operato in questa sede!
Grazie ai collaboratori laici che hanno attinto dal nostro Padre Fondatore, San Filippo Smaldone, l’ansia della missione per il sordo ed oggi la condividono con le Sue figlie spirituali, chiedendo di fare un cammino come Volontari e, in un prossimo futuro, come Laici Smaldoniani, uniti in un Movimento internazionale, parallelo alla Famiglia religiosa.
Grazie ai genitori, che ardentemente hanno desiderato e sostenuto l’opera educativa e riabilitativa in Manaus. Ringrazio in particolare la Prof.ssa Maris Stella Freire de Alencar, docente nella nostra Scuola di Belem, poi collaboratrice volontaria nel campo amministrativo nella Scuola di Manaus, che, nel 35° anniversario dalla fondazione dell’Istituto, intende diffondere, con una pubblicazione, la storia di questa istituzione, perché si conservi e si trasmetta la memoria dei valori che sottendono la vita dell’Istituto cattolico. Senza memoria tutto cade nell’oblio.
Grazie alle generazioni di sordi che in questa struttura si sono formati alla vita e si sono aperti all’Effata dell’amore verso Dio, se stessi e la società, dal 1984 ad oggi sono molte generazioni.
La storia si legge nel suo passato, nel suo presente e nel suo futuro. Guardare al passato con gratitudine, vivere il presente con passione, proiettarsi nel futuro con speranza. E il sogno del futuro è l’espressione di una speranza.... Cosa auspico e sogno, a nome della Congregazione?
Il Papa, nel testo “querida Amazonia”, Esortazione postsinodale sul sinodo tenutosi a Roma nel mese di ottobre scorso, elenca 4 sogni per l’Amazzonia, terra benedetta ma tanto martoriata.
1. Sogno un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa.(sogno antropologico)
2.Sogno un’Amazzonia che difenda la ricchezza culturale che la distingue, dove risplende in forme tanto varie la bellezza umana (sogno culturale)
3.Sogno un’Amazzonia che custodisca gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che l’adorna, la vita traboccante che riempie i suoi fiumi e le sue foreste (sogno ecologico).
4.Sogno comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi in Amazzonia, fino al punto di donare alla Chiesa nuovi volti con tratti amazzonici (sogno ecclesiale missionario)
In questi giorni anch’io sto sognando e vi invito a sognare con me perché sognare da sola è utopia, mentre sognare insieme può divenire costruzione di una realtà nuova,
- Che questo Istituto non solo esprima la voce delle fasce più deboli, ma dia voce a chi non ha voce, promuova la loro dignità perché i nostri fratelli non siano solo spettatori della vita sociale ma attori privilegiati con una cittadinanza attiva e responsabile, di una Chiesa che riconosca i loro diritti e utilizzi strategie e linguaggi perché i sordi e in genere le persone con disabilità varie intendano e partecipino a pieno titolo all’azione catechetica, liturgica e sacramentale.
- Che questo Istituto diventi il luogo educativo di una società all’insegna del rispetto di tutti, dove l’anima è la comunione vissuta nella condivisione, inclusione, contro la società dell’indifferenza, dell’efficientismo, dello scarto.
- Che questo luogo diventi pedana di lancio per la realizzazione dell’uomo e per la sua condizione di vita serena e dignitosa. Il seme gettato nel solco della terra è segno di speranza: il lavoro silenzioso e paziente operato da voi educatori, consorelle e collaboratori laici darà i frutti sperati. Quando? ... i tempi sono di Dio. Non pensiamo al numero degli iscritti, né ai risultati immediati... ma alla qualità del nostro servizio.
- Infine, che questa struttura diventi il centro di consultazione e di ricerca sui problemi educativi e riabilitativi della disabilità infantile, spesso disattesi o trascurati.
Fratelli e sorelle, Vamos in frente! Vi invito ad avere orizzonti vasti, educativi, sociali e culturali e non fermarvi ad obiettivi minimi.
Il Signore ha compiuto opere grandi in questi 35 anni di vita dell’Istituto! A Lui la gloria e l’onore! San Filippo Smaldone ci protegge e ci stimola ad alimentare la passione della missione quando scrive questa espressione: “I sordomuti sono la scala che vi condurrà al Paradiso!”. Si, perché quando l’opera educativa è profondamente umana, raggiunge l’essenza divina dell’uomo e diveniamo con lui costruttori dell’uomo nuovo. Grazie dell’ascolto e della partecipazione.
Sr Ines De Giorgi